I CONSIGLI DI PATRIZIA VOLPATO PER UN PROGETTO ILLUMINOTECNICO OTTIMALE E DI DESIGN

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Per ottenere i migliori risultati in termini di arredo e di funzionalità non è sufficiente scegliere di acquistare un lampadario. L’impatto visivo e il benessere abitativo non sono dati solo dalle caratteristiche strutturali dell’abitazione, dalla tipologia di mobili scelti o dal buon isolamento termico e acustico della casa, ma anche da una corretta illuminazione degli ambienti che non affatichi gli occhi e dialoghi con l’arredamento interno e gli spazi.

Nella fase della progettazione o di ristrutturazione della casa, purtroppo, il progetto illuminotecnico viene spesso trascurato per essere preso in considerazione solo nella fase conclusiva, quando ormai sono già state fatte delle scelte che possono compromettere la realizzazione di un’illuminazione ottimale.

Si tratta di un errore che è bene evitare, poiché la luce e l’illuminazione interna hanno un rapporto diretto con l’interior design degli ambienti e il benessere percepito vivendo le singole stanze.

La luce artificiale svolge una funzione pratica – ci permette di vedere quando viene a mancare la luce naturale – e, al contempo, ha una funzione di arredo. Se progettata con attenzione, l’illuminazione casa può creare effetti scenografici e angoli di grande effetto.

Vediamo, insieme come progettare l’illuminazione casa e gli errori da evitare.

 

PROGETTAZIONE ILLUMINOTECNICA: DA DOVE COMINCIARE?

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Dobbiamo partire dal presupposto che la progettazione illuminotecnica deve essere pianificata nella fase di costruzione – o di ristrutturazione – della casa per evitare elevati costi successivi di adeguamento.

Il progetto illuminotecnico deve tenere conto delle diverse esigenze e funzioni degli ambienti in modo da identificare il numero dei punti luce necessari all’interno della stanza per svolgere le diverse attività quotidiane considerando una serie di parametri, tra cui:

 

  • Dimensioni dell’ambiente;
  • Colori scelti per le pareti;
  • Materiali utilizzati per la pavimentazione e i mobili;
  • Fonte di luce naturale;
  • Luminanza;

 

Le dimensioni dell’ambiente determinano il numero di corpi illuminanti e la potenza della luce per ottenere un’illuminazione ottimale, mentre il colore delle pareti influisce sulla rifrazione: una stanza dalle pareti chiare avrà una maggiore rifrazione rispetto a uno spazio con le pareti scure.

Allo stesso modo, anche i materiali utilizzati – pavimento con piastrelle, parquet, mobili in legno scuro o chiaro, ecc. –  condizionano la scelta dei sistemi di illuminazione sia per ottimizzazione della luce che per tipologia di corpi illuminanti.

Sulla disposizione della casa e le fonti di luce abbiamo già ampiamente parlato in un precedente articolo a cui rimandiamo per un approfondimento in materia, mentre la luminanza consiste in una grandezza che i professionisti di settore utilizzano per calcolare la percezione dell’occhio umano ed evitare l’affaticamento visivo.

Infatti, se la luce naturale varia durante la giornata in base all’ora, alle condizioni climatiche e alla stagione, la luce artificiale è stabile e deve essere consona alle esigenze di utilizzo e al benessere della persona.

Per ottenere un buon progetto di illuminazione è, quindi, fondamentale effettuare un calcolo illuminotecnico per definire i valori di illuminamento e, di conseguenza, stabilire la quantità e la potenza dei corpi illuminanti da installare al fine di garantire ambienti ben illuminati e la più alta qualità di vivibilità della casa.

COME SCEGLIERE IL TIPO DI ILLUMINAZIONE, INSTALLARE I PUNTI LUCE E SCEGLIERE I CORPI ILLUMINANTI

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Una volta valutate le dimensioni e le fonti di luce, è il momento di prendere in considerazione l’interior design e la disposizione di porte, finestre, mobili, divani e quant’altro in modo da decidere quali punti illuminare maggiormente e quali necessitano di una luce più tenue.

Questa fase è molto importante perché installare i punti luce non significa solo stabilire quanti e quali corpi illuminanti collocare, ma anche definire il numero di interruttori e di prese di corrente ed è strettamente correlato all’impianto elettrico.

Una volta definito il progetto illuminotecnico è il momento della scelta dei corpi illuminanti e della tipologia di illuminazione.

La scelta varia tra i lampadari a sospensione, le appliques, i faretti, le piantane e le lampade da tavolo. Il miglior modo per ottenere un’illuminazione ottimale è utilizzare tre diverse fonti di luce per creare contrasti e atmosfere particolari:

  • Illuminazione principale

Produce una diffusione uniforme della luce.

Questo effetto si ottiene con un corpo illuminante posizionato nella parte centrale della stanza, come il lampadario a soffitto, la plafoniera o una luce a sospensione che, se munito di luce dimmerabile, produce anche un effetto di variabilità della potenza di illuminazione e di adattamento della quantità di luce in base alle esigenze o all’atmosfera che si vuole creare in un particolare momento.

  • Illuminazione indiretta

È una luce indiretta, utilizzata per creare atmosfera come, ad esempio, quella prodotta dalle appliques o da luci nascoste in spazi vuoti, in modo da creare atmosfere delicate e suggestive.

  • Illuminazione d’accento e funzionale

È il tipo di illuminazione che viene utilizzata per mettere in evidenza alcuni particolari e orientare l’occhio verso punti o aree specifiche. Per questo tipo di illuminazione si possono utilizzare dei faretti come quelli proposti nella collezione Quadri oppure delle lampade da terra come, ad esempio, quelle proposte della collezione Sfera 

 

Altro aspetto da considerare è il tipo di luce: meglio luce calda o fredda?

L’aiuto di un professionista può essere molto utile in questo caso, poiché la scelta potrà enfatizzare i colori dell’arredo e migliorare l’effetto finale.

LUCI A LED: RISPARMIO ENERGETICO, CALORE E COLORE DELLA LUCE

 

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La scelta delle lampadine determina anche il calore della luce, un dettaglio tecnico non sempre facile da capire ma che influenza la percezione della stessa per colore ed effetto visivo.

In commercio possiamo trovare diversi tipi di lampadine, dalle classiche lampadine a incandescenza ai moderni LED.

Cosa cambia tra un tipo di lampadina e l’altra?

Vediamo quali sono le principali differenze.

 

LAMPADINE A INCANDESCENZA

È la lampadina tradizionale, basata su un filamento di tungsteno che viene riscaldato elettricamente fino a raggiungere un’elevata temperatura all’interno di un bulbo in cui è presente un gas inerte che impedisce al filamento di bruciare troppo rapidamente. Questo processo richiede un elevato impiego di energia elettrica e, per questo motivo, viene generalmente sostituito da sistemi più convenienti e innovativi.

 

LAMPADE A RISPARMIO ENERGETICO

Sono la versione avanzata delle lampade alogene (l’evoluzione delle lampadine a incandescenza che però hanno breve durata e, quindi, non consigliabili) e hanno un’ottima efficienza energetica. Tuttavia, hanno uno spettro luminoso sbilanciato e innaturale e, quindi, sono consigliate solo dove la luce di alta qualità o la resa dei colori non sono importanti.

 

LUCI A LED

Sono considerate la migliore soluzione per l’illuminazione perché consumano poco – permettendo un notevole risparmio di energia – e hanno una lunga durata. Inoltre, permettono una grande flessibilità in termini di dimmerabilità e colore della luce.

 

E quindi, nella scelta dei corpi illuminanti per la tua casa, non dimenticare di tenere conto del concetto di risparmio energetico e di sostenibilità.

Patrizia Volpato mette a tua disposizione un’ampia scelta di lampade e lampadari moderni e classici ideali per realizzare i migliori progetti di illuminotecnica. Scopri tutte le collezioni !